Il bellissimo e spaventoso video girato da Mauro Lovisetto. Veloce, scuro, spigoloso. Qui trovate un sacco d’informazioni sul devastante esordio Dell’impero delle tenebre.

Napoli è come un’adolescenza?

Di Eltofo, 3 Aprile 2007

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Dentro Xl dieci disegnatori della scena italiana raccontano la città a loro modo.

Bacini e Rock & Roll

Il fumetto torna a Bologna

Di Eltofo, 11 Marzo 2007

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Con la prima edizione di BilBOlbul Festival Internazionale di Fumetto, a cura di Hamelin, Bologna diventa capitale della nona arte. Oltre 40 artisti saranno presenti. Nucleo centrale di questa edizione di BilBOlbul è l’omaggio a Roberto Raviola con la mostra Magnus. Pirata dell’immaginario, che si inaugura nella Pinacoteca Nazionale di Bologna giovedì 15 alle 18:30 e presenta più di 300 opere e bozzetti, con un ricco convegno a cui partecipano alcuni studiosi ed esperti, ma anche artisti chiamati a riportare la loro preziosa testimonianza sul grande disegnatore.
Gli autori del festival:
Bellstorf, Canicola, Catacchio, Colaone, Costantini, 18 artisti per il Corsaro Nero, Feuchtenberger, Flashfumetto, Futuro Anteriore 2006, Gipi, Magnus, Mattioli, Mattotti, Modan, Mutti, Ortolani, Parisi, Peeters, Scarpa, Scòzzari, Self Comics, Toffolo, Turunen, Vinci, Zograf. http://www.bilbolbul.net/

Bacini e Rock & Roll

Il mondo prima

Di Eltofo, 4 Marzo 2007

In uscita il 6 aprile 2007 per La Tempesta Dischi/Venus

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Biografia
Il Teatro degli Orrori, il cui nome si richiama al Teatro delle Crudeltà di artaudiana memoria (e che per pudore, con questo non coincide), vede la luce (si fa per dire…) nell’inverno del 2005, originariamente dall’unione di tre musicisti di lungo corso della scena indipendente italiana, che necessitano di ben poche presentazioni: Pierpaolo Capovilla, frontman storico di una delle realtà più seminali degli ultimi dieci anni, ovvero i One Dimensional Man, con lui Francesco Valente, chiamato a sostituire Dario Perissutti dietro ai tamburi dell’uomo unidimensionale, e Gionata Mirai, voce e chitarra dei Super Elastic Bubble Plastic, altra band di culto, che qui si dedica anima e corpo allo strumento.
Dopo alcune prove in trio, entra in formazione, imbracciando il basso, un altro veterano dell’indie italiano, Giulio Favero, che dagli One Dimensional Man è fuoriuscito dopo aver composto e prodotto due capolavori come “1000 doses of love” e “You Kill Me”, oggi tra i produttori più richiesti della scena indipendente.
È solo con lo stabilizzarsi della formazione a quattro che il Teatro degli Orrori, inizia ad assumere i connotati di un progetto fragoroso, oscuro e straripante, meravigliosamente obliquo, che innesta sulle granitiche basi di un certo rock di matrice statunitense, i cui maestri rispondono al nome di Melvins, Birthday Party, Scratch Acid e Jesus Lizard, suite prog alla King Crimson, su cui fluttua la lezione della tradizione cantautorale che scomoda De Andrè, il tutto rappresentato con l’enfasi di un monologo urticante che ha gli occhi sbarrati di Carmelo Bene.
“La lingua italiana ti priva dei vantaggi che ti da lo scrivere in inglese – spiega Pierpaolo Capovilla – la “sintesi” va ricercata con grande cura in ogni singola parola. Mi piace anche dire che, in questo caso, il gruppo si ritrova un cantante molto ambizioso, che non si accontenta di certo di mettere insieme un paio di versi azzeccati. La mia ambizione mi fa sentire più vicino al teatro che al rock”.
Le prime prove sono una folgorazione, le idee si moltiplicano, tra i primi brani composti ci sono Compagna Teresa, e Scende la Notte, che, seppur in fase embrionale, lasciano intravedere i geni che daranno vita e sostanza a Dell’Impero delle Tenebre. Più degli impegni di ognuno nelle rispettive band, a prolungare la gestazione dell’esordio è l’ambizione che lo pervade, la volontà di creare quel capolavoro che sentono vibrare dentro. Ci vorrà più di un anno per la composizione e la pre produzione dei brani. L’attenzione maniacale per ogni singolo particolare, li porterà in seguito a passare più di tre mesi tra il Blocco A, lo studio di Giulio Favero dove verranno registrate le batterie, e il Natural Head Quarter di Ferrara. Una lavorazione iniziata a novembre 2006 e terminata con la masterizzazione dell’album al Nautilus di Milano, nel febbraio 2007.
Registrato e mixato dallo stesso Giulio, Dell’Impero delle Tenebre uscirà nella prima metà di Aprile per La Tempesta Records, label di proprietà dei Tre Allegri Ragazzi Morti, e sarà distribuito da Venus. Si tratta di “dodici tracce di rock moderno ed alternativo – come spiega Capovilla – con un occhio agli amori di sempre, ovvero a Jesus Lizard e Scratch Acid e l’altro rivolto alla tradizione cantautorale italiana, una mix che fa di questo disco qualcosa di inedito, con le sue asprezze e le sue dissonanze accompagnate da un cantato in italiano che aspira a possedere una poetica propria”.

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Dell’Impero delle Tenebre
Il Teatro degli Orrori, scena prima, interno giorno, quattro preti neri, quattro devoti e scomunicati, radunano la loro sparuta chiesa.
Il gran ballo dei loro sguardi è fiero, ma è uomo e forse vacilla.
E il primo dice: “indietro non si torna, questo è poco ma sicuro!”
È l’inizio, il verbo che pervade tutto l’album, la consapevolezza di non dover ripercorrere, mai e poi mai, le vie battute dal rock italiano, alternativo o indie, o ditemelo voi, replicandone i canoni, gigionando come attori imbolsiti, rischiando invece, mettendo in campo il mestiere che viene da anni di bile versata sui palchi di tutta la nazione e di mezza Europa.
Abbandonando l’immaginario nazionalpopolare al suo destino, qualunque esso sia, e cominciando a costruirne uno diverso, “stanchi dello sciatteria culturale propinata dalle grandi case discografiche, oltre che da un certo tipo di indipendenti, stanchi di tutte le canzoncine che monopolizzano radio e televisione, fatte per durare sempre e soltanto l’arco di una stagione, delle quali poi, grazie a Dio, non si sente più parlare. Il Teatro degli Orrori ha un ambizione più grande”.
Il nome scelto è volutamente sgraziato, il titolo è decisamente solenne, eccessivo.
Il Teatro degli Orrori in: Dell’Impero delle Tenebre.
Il lavoro ha preso due anni delle loro vite, dall’intuizione di mettersi a scrivere musica insieme, alle prime prove tra Mantova Padova, Ferrara e Venezia. Rock puro, spigoloso, massiccio, il cielo fachiro infilzato di megahertz.
Tra Melvins e Birthday Party, tra Carmelo Bene, Baudelaire, Celine e Artaud, mentre Pierpaolo Capovilla attacca il suo monologo e ammonisce Dio e Lucifero, sbrana la notte, veste un mantello, irride le ragioni della guerra, parla d’amore, di morte, di smarrimento, per poi farsi piccolo, frugando nel passato.
Si dimena, attore consumato, sul palco del suo teatro, sgrana gli occhi, butta le braccia in giro, in alto, a terra, stringe un microfono che quasi lo spacca, mentre dietro di lui Gionata Giulio e Franz, montano la scena, con architetture fragorose, ripetuti cambi di tempo, parate elettriche, poi svuotano tutto di nuovo, lasciando il respiro tra le parole a far da arrangiamento, per poi frustare la bestia e farla inferocire di nuovo.
Un incedere furibondo, elettrico che si rigenera brano dopo brano, in un disco grandangolare, da guardare a debita distanza per coglierne l’insieme, una sorta di “Guernica rock”.
Come questa ambientato “ne dentro ne fuori, ma ovunque”, con tutti i personaggi raccontati nel disco, urlanti e disperati, fatti a pezzi dalla violenza, dalla guerra, dal proprio passato, dagli errori commessi, in una perfetta sintesi cromatica che con il rosso denso della passione, illumina di bianco e di nero. “Guernica, disse Picasso, sarà soltanto ombra e sole. La luce sono io, io rischiarerò la notte fonda dell’uomo e la mia”.

Alcuni brani di “Dell’Impero delle Tenebre”, nelle parole di Pierpaolo Capovilla
“Ho cercato di narrare delle storie di vita quotidiana e, attraverso un lavoro paziente di sintesi del verso, ho cercato in tutti i modi di celare nella storia di ogni canzone un quadro più ampio, che coinvolge tutti, non solo l’individuo”.
Compagna Teresa
Si tratta di una storia d’amore, l’amore desiderato di un partigiano per una staffetta di nome Teresa. L’assassinio di Teresa rappresenta la morte collettiva di un ideale sociale.
È il fascismo che sconfigge la democrazia. Se ci guardiamo intorno, ce ne possiamo accorgere con facilità: il mondo è oggi più fascista di prima, solo che adesso non ce ne frega più niente.
Ecco come, a mio giudizio, una canzone può contribuire a svegliare le coscienze.
Oggi come oggi, i valori della resistenza sono più attuali che mai. Che la musica rock in Italia ne prenda atto, è cosa buona e giusta.
L’Impero delle tenebre
“L’Impero delle Tenebre” cita Demetrio Stratos, la voce più virtuosa della musica pop italiana di sempre, trasformando il quindicesimo secolo in ventesimo.
È un po’ la cifra dei nostri tempi: se nei ’70 si avvertiva la perdita della memoria dei secoli andati come pericolo di un processo di rimozione della memoria, come inabissamento culturale (ricordiamoci che Stratos era ideologicamente vicino alla teoria critica della Scuola di Francoforte), oggi non ci ricordiamo neanche delle schifezze accadute solo qualche anno fa, perché è mutata la nostra percezione del tempo, che si è fatto rapidissimo, e perché quell’inabissamento culturale è avvenuto definitivamente.
L’ Impero delle Tenebre la vedo come un inno per tutti gli “apocalittici consapevoli”.
Dio Mio
“Dio Mio” è una libera reinterpretazione e riscrittura della canzone degli Scratch Acid “Eyeball”, da “Just Keep Eating”, uno dei più bei dischi rock di sempre.
E lei venne!
“E lei venne!” è una libera riscrittura de “Il Vino dell’Assassino” di Baudelaire, da “I Fiori del Male” . Ho solo cercato di far “precipitare” la poesia di Baudelaire nell’attualità dell’oggi.
Il turbamento della gelosia
Faccio un ultimo esempio, di carattere molto diverso. “Il Turbamento della Gelosia” narra sì una storia d’amore, ma solo alla fine della canzone emerge la figura di una figlia.
Ecco dunque una canzone d’amore bella classica, che narra di un divorzio e della pena di un padre per il sentimento di mancanza nei confronti della figlia. È questo il pezzo, insieme a Lezione di Musica, più intimista e, se vogliamo usare una brutta parola, più diaristico ed autobiografico.
Gli elementi autobiografici sono presenti in tutte le canzoni, ma non hanno alcuna importanza. Il mio vissuto personale non conta niente. Contano solo le canzoni che, una volta scritte e suonate, vivono di vita propria, e se ne fregano dei propri esecutori. Le canzoni del disco sono piene zeppe di citazioni: Shakespeare, Bene, Artaud, Celine, ma anche De Andrè, De Gregori e il già citato Stratos.
Vediamo chi se ne accorge….
PS: se a qualcuno venisse in mente di insinuare che ho delle idee politiche “strane” perché cito certi giganti del 900 che, a torto o a ragione sono stati considerati dei reazionari… lo prendo a male parole.
(Il sito ufficiale è www.ilteatrodegliorrori.com).

Speed painting!!!

Di Eltofo, 16 Febbraio 2007

Di chi saranno le mani?

Bacini e Rock & Roll

Tre allegri ragazzi morti / DVD

Di Eltofo, 7 Febbraio 2007

(non mi manca niente, non ho niente)
La storia del gruppo indipendente più amato della penisola attraverso le più belle canzoni e le immagini del loro fantastico mondo.
VIDEOCLIP UFFICIALI
01. Quindici anni già
02. Una terapia
03. Occhi bassi
04. Mai come voi
05. Francesca ha gli anni che ha
06. Ogni adolescenza
07. Quasi adatti (A)
08. Hollywood come roma
09. Nuova identità
10. Signorina primavolta
11. Rasoio, mattatoio, pazzatoio
EXTRA
12. Señor Tonto: Fortunello
13. Quasi adatti (B)
14. Quasi adatti (C)
15. Cristina e Ugo – Anatomia di un’adolescenza
16. Gallery del TARM Side Show
17. Gallery del Señor Tonto
18. Eltofo disegna Pasolini
CORTOMETRAGGIO INEDITO IN ANIMAZIONE
19. Non mi manca niente / non ho niente

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Testi e musiche di Tre Allegri Ragazzi Morti.
Registi: Andrea Corridori, Lorenzo Vignolo, Matteo Lena, Michele Bernardi. Disegni di Davide Toffolo
(1997-2004)

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Casting chiuso

Di Eltofo, 11 Gennaio 2007

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Amiche, amici, grazie per le numerose richieste di partecipazione al casting per il video de Il mondo prima che gireremo il 24 gennaio a Terni con Matteo Lena. Abbiamo raggiunto il numero richiesto di partecipanti, quindi il casting è chiuso. Sentiamo che sarà una giornata molto divertente per un video bellissimo. Le informazioni precise verranno spedite a breve direttamente agli interessati.
Tra pochi giorni segnaleremo i primi appuntamenti live in giro per l’Italia, rimanete sintonizzati!

La seconda rivoluzione sessuale

Di Eltofo, 5 Gennaio 2007

Tre allegri ragazzi morti
La seconda rivoluzione sessuale.

(CD – Da venerdì 9 febbraio 2007 – La Tempesta Dischi/Venus)

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01. Come ti chiami? 02:47
02. Allegria senza fine 03:23
03. Il mondo prima 02:36
04. L’impegno 03:58
05. Lorenzo piedi grandi 03:41
06. In amore con tutti 03:52
07. La sindrome di Bangs 04:10
08. La sorella di mio fratello 04:52
09. La salamandra 02:39
10. La poesia e la merce 03:30
11. Ninnanannapernina 04:22
12. Mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll 02:27

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Scritto da Tre allegri ragazzi morti, tranne Mio fratellino ha scoperto il rock and roll, di Art Brut e tradotta in italiano da Davide Toffolo. Registrato al Green Fog Studio di Genova da Mattia Cominotto nell’estate 2006, editato al Mushroom Studio di Aviano da Enrico Berto nell’autunno 2006, mixato e masterizzato al Natural HeadQuarter di Ferrara da Manuele Fusaroli nell’inverno 2006. Tre allegri ragazzi morti sono Davide Toffolo, Enrico Molteni e Luca Masseroni. Grafica di Alessandro Baronciani, disegni di Davide Toffolo, foto di Fabio Cussigh.
Hanno suonato in questo disco Ruggero Catania, Marcella De Gregoriis, Mattia Cominotto, Fabrizio Sferrazza, Luca Guercio, Enrico Berto, Giorgio Canali, Alessio Ghezzi, Agostino Nascimbeni, Enrico Sist, Manuele Fusaroli, Ana Maroto, Montserrat Roses, Brian Ritchie, Appino, Ufo, Karim QQRU, Flora Michal.
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La seconda rivoluzione sessuale è il quinto viaggio in studio per Tre allegri ragazzi morti, il modo migliore per festeggiare dieci anni di discografia e quasi mille concerti in giro per lo stivale. Esce a quasi tre anni dal precedente album Il sogno del gorilla bianco. Registrato dentro il nido dei Meganoidi a Genova in un momento particolare di una città importante per la musica italiana (tanti musicisti e gruppi genovesi stanno provando oggi nuove strade), il viaggio è cominciato con una sensazione nuova. Tutto il lavoro La seconda rivoluzione sessuale è sostenuto da un’ispirazione sessuale, già presente nella musica dei Ragazzi morti, ma qui esplicitata non solo dalle liriche poetiche di Davide ma anche e soprattutto dalla musica.
Il rock’n’roll del trio di Pordenone, dopo le esperienze sudamericane, si è colorato di groove più dance, arricchiti da molte collaborazioni che vedono il suono sempre scarno e diretto arricchito dagli ottoni dei Meganoidi, dalle chitarre di Ru Catania degli Africa Unite e di Agostino dei Lombroso, dal rap in francese della cantante Flora Michal, dalla voce di Marcella De Gregoriis. Il disco presenta dodici nuovi brani, undici inediti più una cover alla maniera dei Ragazzi morti, cioè adattata in lingua italiana, di una canzone degli Art Brut, My Little Brother, che è diventata Mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll. Una versione costruita sul basso di Brian Ritchie dei Violent Femmes e con i cori e le chitarre dei Zen Circus.
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(Foto di Marcella De Gregoriis, clicca sull’immagine per ingrandirla)

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Un esorcismo nei confronti dell’esistenza occidentale quello proposto ancora una vota dal trio pordenonese, già dal titolo La seconda rivoluzione sessuale, che non rinuncia neanche questa volta a posizioni forti nei confronti del business musicale, quali l’omissione della faccia dei musicisti sostituita dalla ormai famosa maschera a forma di teschio e dell’indipendenza produttiva grazie all’etichetta La Tempesta, con la quale negli ultimi anni ha dato voce anche ad altri importati artisti come Moltheni e Giorgio Canali.
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Se ti avvicini al mondo dei Ragazzi morti rischi di innamoratene, rischi di trovare dentro qualcosa che ti appartiene. Sempre lontani dalle mode e dalle messe in scena mediatiche, con una condotta che li ha visti presenti in modo orizzontale sul territorio, sospesi fra musica e fumetto (Davide Toffolo, il leader della band, è anche uno degli autori di fumetti più amati della penisola), il loro modo di affrontare la musica offre sempre qualcosa di sorprendente. I loro dischi sono sempre diversi, sia per le modalità di produzione che per le immagini che offrono, ma restano uniti da uno stesso candore, da una freschezza che li lega alla fase fondamentale dell’esistenza occidentale che è l’adolescenza. Come in ogni disco dei Ragazzi morti le storie e i personaggi raccontati sembrano usciti da una racconto illustrato.
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La figura femminile di questo lavoro è la Salamandra. Non è la timida Occhi bassi, né la disperata sognatrice Francesca, che capisce quello che capisce, e neanche la combattiva Signorina Primavolta. La Salamandra combatte gli spettri della morale corrente prendendo coscienza della propria sessualità in un rapporto con l’acqua e il fuoco. In altre epoche l’avrebbero chiamata strega.
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Il titolo di lavorazione del disco è stato Allegria senza fine che bene allontana il gruppo dalla sensibilità dolorosa di molta scena indie italiana. Il titolo è ora di una canzone che potremo definire enigmistica, dove tutto il testo è una serie di definizioni di un concetto solo, quello che tiene da sempre assieme tre ragazzi di provincia e una schiera di ragazzi morti disseminati per l’Italia. Tre allegri ragazzi morti, appunto. Il disco ha molti colori. Vira anche verso sensazioni che Davide definisce blu, come negli episodi La sorella di mio fratello o Ninnanannapernina, una ninnananna erotica cantata a due voci. Il disco contiene anche un omaggio a tutti giornalisti che in questi anni difficili per la musica italiana strozzata da evidenti dinamiche internazionali hanno continuato a scrivere di rock e ai musicisti che a questo modo di essere hanno dedicato la loro esistenza. La canzone in questione si chiama La sindrome di Bangs. Si, il titolo si riferisce al più popolare dei giornalisti rock: Lester Bangs.
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(Foto di Olivier Cimenti, clicca sull’immagine per ingrandirla)

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In copertina un cane nero. Per essere precisi si tratta di una cagna nera con la mascherina a teschio, simbolo inequivocabile del gruppo di Pordenone. È un cane nudo messicano disegnato da Davide a tempera. Il nuovo segno dei Ragazzi morti è meno stilizzato, meno volutamente bidimensionale, come la musica del nuovo disco. La grafica della copertina vede ancora i disegni chiave, cioè quelli che hanno ispirato le canzoni, alternati a foto e grafica organizzati elegantemente da Alessandro Baronciani, con il quale Davide ha condiviso una parte del suo percorso.
*
Dieci anni di concerti e cinque dischi hanno trasformato i Ragazzi morti dall’esperienza provinciale delle origini a qualcosa di diverso. La realtà è che sono diventati un culto nel panorama italiano e che nei concerti mostrano a pieno l’emozione prodotta dal loro rock naïf ed emotivo.
*
Il primo video tratto dall’album è stato girato da Matteo Lena a Terni alla fine di gennaio 2007. La canzone prescelta è stata Il mondo prima.

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01. COME TI CHIAMI? 02:47
come ti chiami?
io mi chiamo…
è il mio piacere
per ora è solamente mio
02. ALLEGRIA SENZA FINE 03:23
provo a raccontare il nome che mi fa pensare
a come il rock & roll comunque si può fare
dico bene, fare
in questo mondo non c’è niente da imparare
uno: il re ha in testa una t
uno: perché è il numero perfetto
uno: come i moschettieri
uno: come i porcellini
due: è un’allegria senza fine
tre: quelli della via pal
tre: bravi come in un film di scorsese
quattro: un anagramma di ritmo
questa è la mia politica
un ritmo a 180 bpm
che muovi il culo e non pensi a niente
ne va della tua forma
ne va della tua libertà
03. IL MONDO PRIMA 02:36
era bello vedere che il verde ritorna e che si svegliano i ghiri
era bello sapere che dopo l’inverno la voglia ritorna anche a te
era bello sapere che solo d’estate come gli insetti sui fiori
era bello vedere i capelli bruciare e cambiare colore
era bello vederti nuotare andare in fondo per poi risalire
era bello star svegli la notte e tutto il giorno dormire
il mondo prima che arrivassi te
era bello cadere d’autunno sopra le foglie come le foglie
era bello sentirti cantare giù per le scale
era bello vederti ballare
era bello, era bello
il mondo prima che arrivassi te
era bello il cielo d’inverno come i tuoi denti
era bello sentire le tue mani fredde cercare qualcosa di me
era bello i tuoi piedi sopra le cosce
un po’ come fossimo in moto
ma distesi sul letto mio fresco
quasi come guidassi tu
il mondo prima che arrivassi te
04. L’IMPEGNO 03:58
anna ha capito che la cosa non si fa
ci ha messo dell’impegno ma stasera non si fa
e non saranno i soldi che le mancano
a ripagar la voglia che le resterà
e puoi provare a sostituirlo con l’alcol
e puoi provare a metterci sopra un vestito
ma quello che è sicuro è che
questa sera, questa sera…
eh, toi, qu’est-ce t’as toi?
mais qu’est-ce qui t’enerve tant chez moi?
j’fais des efforts pour apprecier ton cas
j’crois bien qu’j’me suis trompée
d’soirée là
je sus pour toi
je pus où quoi?
or c’est vrai je sens la vodka
mais toi en face tu pus le rat
j’ai beau essayer j’te blaire pas
dègage, barre-toi
ton hypocrisie me casse les noix
ton sourire niais he démange les deigts
et faut bien dire que tu ne m’aides pas
avec tes airs de pouf soulèe
j’avais bientot plus te supporter
mes nerfs commencent à saturer
c’est officiel… tu fait chier!

ogni posto è una galera
anche il più bello è una galera
ogni corpo è una porta
05. LORENZO PIEDI GRANDI 03:41
qui la vita è lunga
qui la vita aspetta
che brucino le porte
che prenda fuoco l’acqua
che sia di nuovo inverno
e non mi resta tempo
sorella leggerezza
fratello batticuore
metto i piedi in strada
come fosse un fiume in piena
la sponda non mi vede
vado giù a riprendere
le scarpe nuove
lorenzo piedi grandi
cammina bello dritto
lorenzo piedi grandi
non farmi preoccupare
qui la vita segna
l’ho capito solo quando
mi hai cavato un occhio
adesso vedo meglio
06. IN AMORE CON TUTTI 03:52
belli, nuovi
adatti al tempo che cambia
nuovi, sinceri
sperando che mondo non corra
sono solo vittima del mio piacere
è solo questo che potrai vedere
che cosa nascondi in tasca
qualcosa per me?
il segreto qual è?
nuovi, allegri
adatti al tempo che passa
belli, sinceri
sperando che il tempo non cambi
siamo tutti in amore con tutti
il sesso complica
belli, allegri
ragazzi dell’apocalisse
in piedi sul mondo
che crolla e che forse finisce
mi guarda con gli occhi rotondi
l’adolescente cosciente
mi osserva per copiare le mosse
l’adolescente cosciente
siamo tutti in amore con tutti
il sesso libera
07. LA SINDROME DI BANGS 04:10
in prima fila a vedere un concerto
di quello che è l’ultimo re
il re di una musica morta
è quello che visto è te
isterico con stile
praticamente una rock and roll star
il più intelligente del bar
ma se lo tiri fuori
praticamente il più vandalo
isterico con stile
praticamente una rock and roll star
lo sguardo rovescio sul mondo
che da troppo tempo
l’ha perso di vista
sul palco capisco che è bravo
a terra il poeta che è
sul palco capisco che è dio
a terra il poeta che è
isterico con stile
praticamente una rock and roll star
il più funzionale al disegno di un dio
che non vuole responsabilità
disintegrato con stile
praticamente una rock and roll star
più debole di ogni sostanza
più cinico di ogni speranza
fanatico con stile
praticamente una rock and roll star
il mistero più grande è dove ha trovato
le scarpe che lo tengono su
alcolizzato con stile
sicuramente una rock and roll star
posso scrivere senza rimpianti
che in giro comunque di meglio non c’è
autogestito con stile
sicuramente una rock and roll star
isterico con stile
sicuramente una rock and roll star
08. LA SORELLA DI MIO FRATELLO 04:52
la sorella di mio fratello
ha un debole per me
riconosce in me
qualcosa di sé
lo dice spesso
vorrei essere un uomo
vorrei essere libera
di essere come sono
sudano le mie mani
sono una salamandra
e nel fuoco non brucerò
stringimi forte
sarà così domani
09. LA SALAMANDRA 02:39
guarda com’è bella
bella come non ce n’è
bella come un animale
bella come eri bella anche te
e piange sempre la sera
che è quasi una preghiera
piange con gli occhi e si bagna
la scambiano per una cagna
si bagna faccia e la figa
che certo è questa la vita
si bagna la faccia e la figa
non è una ferita la gioia che…
fammi capire se
almeno un’ora vuoi solo me
fammi capire che
almeno un’ora
10. LA POESIA E LA MERCE 03:30
alle montagne non chiedo di dirmi la verità
dirmi quello che ancora non so sull’animale che diventerò
avrete altro da fare
questo certo non lo so
capire quali scarpe abbinare al prossimo impiego
per un ragazzo come me
che vede la poesia nella merce
e che ha la sua speciale morale
per scegliere il prossimo culo da baciare
che cosa fate ancora qui
vestiti da comparse
ci vuole una vacanza più lunga
per capire dov’è arrivata la storia
vi vedo belli ragazzi
belli come non vi ho visti mai
e se si cresce più lenti
se hai già consumato i denti
se una macchina nuova non basta
a levarsi il desiderio dalla scarpa
alle montagne non chiedo di dirmi la verità
dirmi cose che ancora non so
sull’animale che diventerò
arrivano al mio cellulare pronostici sul futuro
ah quale spazio mi hai dato da condividere
un altro amico vuol dire che sono
più nudo e vulnerabile
e sempre allegri bisogna stare
anche se si può solo comperare
la libertà non si compera
ma la possiamo cantare
11. NINNANANNAPERNINA 04:22
ti guardo che dormi e mi basta
ti guardo che dormi e mi basta
ti guardo che ridi, poi balli, poi bevi, poi cadi, poi cresci e mi basta
ninnananna a
ninnananna di
ninnananna per
ninnananna a te
che neanche te ne accorgi
che dormi già da un po’
che non la scriverò
ninnananna a
ninnananna di
ninnananna per
le tue gambe bianche
ninnananna per
il taglio giù nel ventre
che tiene unite le tue voglie alle domande
ninnannana al corpo che ha ragioni superiori
o serve solo a fare la pipì
ninnananna a
ninnananna al
filo della schiena che è come una tela
al filo della schiena che è come una tela
ci hai fatto disegnare un albero
che con i rami dentro le braccia
non vede niente chi ti guarda in faccia
bisogna tu lo voglia
bisogna tu lo faccia
gira su te stessa e perdi i sentimenti
gira gira su te stessa e perdi i sentimenti
apri gli occhi salamandra
sarà cibo per formiche la tua pupilla dilatata
apri gli occhi, apri gli occhi, gli occhi
ti guardo che dormi e mi basta
ti guardo che dormi e mi basta
ti guardo che ridi, poi balli, poi bevi, poi cadi, poi cresci e mi basta
12. MIO FRATELLINO HA SCOPERTO IL ROCK’N’ROLL 02:27
mio fratellino ha scoperto il rock & roll
ha un rumore nella testa ed è fuori control
si, è frustrante immaginare che
si faccia male da sé
è in pista, guarda come fa
guarda come balla
non so dirti dove ma
mio fratellino ha scoperto il rock & roll
ha solo ventidue anni ed è fuori control
secondo te come sta?
con questa noia intorno
è in pista, balla duro
non sta fermo
non so dirti dove ma
mio fratellino ha scoperto il rock & roll
ha solo ventidue anni ed è fuori control
non perde tempo a guardare la musica in tv
mi ha fatto una cassetta con tutti gruppi italiani
perché le canzoni dicono tutte la stessa fottuta cosa?
perché i nostri genitori non si preoccupano per noi?
perché i nostri genitori non hanno paura per noi?
mio fratellino ha scoperto il rock & roll
stai lontano dal crack!
*

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cometichiami.tif

Distribuzione: VENUS, Via Quintiliano 40, 20138 Milano, 02/580031, www.venusdischi.com
Ufficio stampa: LUNATIK, 035 833 676, [email protected]
Booking: VIRUS, 0434 29 001, [email protected]
Contatti: LA TEMPESTA – CP 125 – 33085 Maniago (Pn), [email protected]

Casting | Il mondo prima

Di Enrico, 22 Dicembre 2006

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Venerdì 9 febbraio 2007 uscirà La seconda rivoluzione sessuale, il quinto disco dei Tre allegri ragazzi morti.

Il trio mascherato sta lavorando con Matteo Lena (già regista di Rasoio, mattatoio, pazzatoio) alla realizzazione del primo video tratto dal nuovo album. La canzone prescelta s’intitola Il mondo prima. Non sarà un video in animazione ma in HD e per l’occasione ci sarà bisogno di almeno cinquanta comparse pronte a passare una giornata in uno studio di presa col gruppo e a disposizione del regista. Il giorno prefissato è il 24 gennaio 2007, la città in cui si girerà è Roma. Se volete partecipare dovete spedire due foto (un primo piano e una figura intera, smascherati!) a questo indirizzo e-mail e dovete essere pronti ad imparare a memoria la canzone, che verrà spedita in anteprima nella vostra casella postale. Vi verranno poi comunicate maggiori informazioni via e-mail.

Le iscrizioni sono aperte!