










L’etichetta discografica La Tempesta pubblica per la prima volta un album scritto e interpretato da un gruppo che non è Tre Allegri Ragazzi Morti. Si tratta del nuovo lavoro di Giorgio Canali & Rossofuoco. Dieci piccole perle raccolte in un solo cd che potrete trovare dai primi giorni di luglio nel negozio on-line e nei migliori negozi distribuito da Venus.
Coraggio, pathos e stomaco da fare invidia: gestiti, metabolizzati e rigurgitati con saggezza, capacità espressiva, tecnica e maestria rare. Rosso come il fuoco, come il sangue: rosso cardiaco come dovrebbe essere sempre la musica…
Barbara Santi (Rumore, 150-151)
Volute di chitarre come cadute psychobluesdeliche (Fumo di Londra), credibili affanni da corsa controllata (Precipito) e brillanti hard-boogie arrangiati perfettamente (Rime con niente) si susseguono lasciando ben poco spazio al respiro…
Stefano I. Bianchi (Blow Up, 74-75)
“Io e Luca, tra l’erba alta come foresta, ci teniamo per mano e abbiamo paura di perderci.”
Le cinquanta/sessanta copie di Mai come voi sono state spedite. Ora potete sfogervi coi commenti. Ringraziamo ancora l’autore per la gentilezza e per la disponibilità!
Cari allegri ragazzi morti,https://www.treallegriragazzimorti.it/wp-admin/edit.php
nel bellissimo concerto di Roma è successa una cosa strana…
Il cavallo de Eltofo, protagonista del video SIGNORINA PRIMAVOLTA, è stato smarrito. L’ultima volta è stato visto sul palco del ‘Circolo degli artisti’ ma da allora più nessuna traccia. Se avete notizie o anche supposizioni su quello che può essere capitato al ‘mio cavallo’, scrivetele nei commenti.
Come potete vedere nella foto scattata da Stefano è evidente che il cavallo durante lo spettacolo ancora c’era.
I miei primatiI!
Pordenone, Villa Galvani, Parco Galvani.
Inaugurazione con aperitivo venerdì 26 marzo ore 18.00 per la mostra dedicata al più grande fumettaro italiano MAGNUS, al secolo Roberto Raviola.
Sono esposti 450 disegni, da Satanik a Alan Ford, dallo Sconosciuto a Milady, da Necron a Tex…
Le opere provengono per la maggior parte dalla collezione degli eredi Raviola. La mostra è a cura di Paola Bristot. Interverranno Luigi Bernardi, Sergio Tisselli e Davide Toffolo.
Il sogno del gorilla bianco, in uscita il 5 marzo 2004, è il vostro quarto album ufficiale ed arriva dopo il ritorno a “le Origini” che caratterizzava la raccolta uscita nel 2002. Segna insomma una tappa delicata nel vostro percorso artistico: uno sguardo al passato e, adesso, qual è la direzione intrapresa dai T.A.R.M.?
Per i Ragazzi morti il futuro è una sospensione… in fondo sono già morti. Questa è la risposta che dovrei dare, secondo copione. In realtà ‘Il sogno del gorilla bianco’ è un disco che indaga un sentimento nuovo nella poetica dei ragazzi morti. Questo sentimento è… la paura. Quella pubblica e quella privata, quella intima e quella ostentata. Si, a rileggere il disco ora che è terminato, ci trovo questo filo conduttore. È il disco meglio suonato e registrato fino ad ora. Per metà del disco suona anche Giorgio Canali che aveva prodotto ‘La testa indipendente’, ma la produzione è di MAX STIRNER, un produttore giovanissimo che ha messo nel disco tutto il suo amore per il rock.
È un lavoro che raccoglie sensazioni musicali inedite anche per noi. Ci sono riff tratti dalla cumbia di Buenos Aires e ancestrali canti africani ad accompagnare i miei testi. Se devo darti un’immagine penso all’adolescente assoluto, il ragazzo morto a cui abbiamo dato vita in questi anni che esce dalla provincia italiana per incontrare… il resto del mondo. Non so come possa andare a finire.
Come tutti i nostri dischi è l’incontro fra tre ragazzi abbastanza intelligenti e i loro incredibili limiti. Parlo di ME, ENRICO e LUCA. Tre allegri ragazzi morti è una finestra di libertà. Ogni nostro disco è diverso. È la foto del momento che viviamo e anche questo disco lo è.
Il titolo dell’ultimo album è un omaggio ad un personaggio un po’ particolare…
L’album è dedicato a COPITO DE NIEVE il gorilla albino (che io definisco l’Elvis Presley dei primati) che è morto di cancro qualche mese fa nello zoo di barcellona dopo 38 anni di ‘detenzione’… una divinità in gabbia, come lo definiva Calvino nel suo Palomar, il diverso assoluto; troppo uomo per essere bestia e troppo animale per essere uomo. Una storia esemplare che racconta, solo con la sua figura alcune cose che mi interessano. La discussione sulla centralità dell’uomo, il rapporto con l’esotico, la costruzione di un icona mediatica, la capacità di vedere ancora il ‘mito’, l’ incontro con una dimensione ancestrale e anche la naivitè dell’uomo ‘contemporaneo’… e in fine la paura, che penso sia, come ti dicevo, il tema principale del nuovo disco.
Di sicuro il rapporto di amore-odio con l’immagine mediatica ed i meccanismi di marketing sono una vostra caratteristica peculiare: qual è il reale valore dei media per i T.A.R.M. e per Davide Toffolo?
Tre allegri ragazzi morti è un laboratorio. Un posto che è anche l’incotro di tre persone dove si sperimenta comunicazione. Comunicazione fra di noi, con la nostra gente, con la nostra storia, con la realtà intorno, con i media. Questo ci ha portato a costruire tanti concetti intorno ad una domanda semplice. È possibile fare il rock & roll in un paese strambo e a forma di scarpa?
La nostra risposta, a priori, è stata sì. E così abbiamo cominciato a muoverci, tenedo alta l’idea che il nostro non sarebbe mai stato il percorso più facile e che comunque, avendo tutti noi un rapporto strano con il denaro, quello non sarebbe stato il nostro unico obiettivo. E così è successo. Ogni volta che esce un disco, ogni volta che prepariamo un concerto, il mondo dei ragazzi morti si arricchisce di immagini ed emozioni in una relazione di libertà rispetto al mercato che è la nostra vera forza e anche la nostra diversità. Siamo fieri di questo, tutti e tre, perchè TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI è una realtà musicale che non è stata consumata dai media, ma nel suo piccolo è diventata delle persone che la ascoltano. Non abbiamo mai avuto una visibilità reale. La nostra musica non si sente in radio e poco anche in tv eppure quando suoniamo tutti cantano le canzoni… è la forza della comunicazione… quella che c’è fra noi e i ragazzi morti della penisola.
Come per i Residents, la maschera cela la vostra vera identità; come per i Gorillaz – peraltro da voi bruciati sul tempo di almeno lustro – questa identità viene proiettata nel caleidoscopico mondo del tubo catodico sotto forma di disegni animati. La vostra è un'”oculata” scelta artistica o una “geniale” trovata d’immagine?
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI è un progetto esistenziale, le scelte che abbiamo fatto, in particolare quella di non offrire la nostra immagine pubblica sono motivate dal fatto che dietro all’idea di ragazzo morto c’è anche una idea di esistenza. Il nostro è un atteggiamento critico nei confronti della realtà e quella che viviamo è una realtà anche mediatica. Poi le nostre scelte possono sembrare ‘geniali’ ma io penso che l’aggettivo sia sbagliato. Le nostre sono scelte ‘critiche’ e nascono da un lavoro di pensiero sulla realtà. In fondo a me la sola cosa che interessa è la rivoluzione. Il processo di cambiamento della realtà. E poi penso che dentro la nostra azione, e per azione intendo le canzoni, le pubblicazioni librarie ma soprattutto i concerti, ci sia un qualcosa di poetico. La storia dei TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI è bellissima e poetica, come le storie di rock ai confini dell’impero.
I T.A.R.M. sono una delle poche realtà musicali friulane ad aver trovato uno spazio nel mercato discografico nazionale. In che misura il fatto di provenire da Pordenone ha influenzato la vostra musica?
La nostra musica è assolutamente legata alla città. Che è come dire che è legata ad un idea di musica PUNK nel senso creativo del termine. Chiunque può suonare e trovare nella musica una forza di immaginare la realtà come altra. E questo è stato per me e il mio gruppo. I movimenti musicali nella città mi hanno regalato l’identità in un periodo nel quale ne avevo bisogno. L’adolescenza. I rocker della mia città si sentono ancora i più ‘fighi’ del mondo e questo è un buon segno di vitalità.
Nuovo disco e, naturalmente, nuovo tour…
Sarà ancora “l’incredibile spetaculo del la vida y de la muerte… ” il posto migliore dove stare in questa paese a forma di scarpa. Bacini e rock & roll!
Intervista di MAURO MAZZOCUT
Le date del 2004!
19-03 ORZINUOVI (BS) – Buddha
20-03 REGGIO EMILIA – Transilvania
03-04 SCHIO (VI) – Tenda
09-04 TREVISO – New Age
10-04 SENIGALLIA (AN) – Mamamia
15-04 ROMA – Circolo degli Artisti
17-04 FIRENZE – Flog
23-04 TREZZO (MI) – Live
24-04 TORINO – Hiroshima
30-04 BASSANO (VI) – Transilvania
01-05 MORTEGLIANO (UD) – Festintenda
07-05 MILANO – Rainbow
08-05 RIMINI – Velvet
14-05 SALERNO – C.S.A.
15-05 LECCE – Gorilla Club
01-06 LECCO – Zona Mercato
05-06 CARRE’ (VI) – Punkarrè
13-06 BOLOGNA – Flippaut Festival
17-06 CUNEO – Zabum
18-06 BOTTICINO (BS)
19-06 TRIBANO (PD) – Giardini Comunali
05-07 ROMA – MTV Tuborg
07-07 AREZZO – Arezzo Wave
08-07 DOSSON DI CASIER (TV)
10-07 LOREGGIA (PD)
11-07 REGGIO EMILIA – Tora Tora Festival
16-07 RECOARO TERME
17-07 BUTTANUCO (BG) – Rock Island Festival
23-07 LARCIANO (PT) – Birrando
25-07 PADERNO (MI) – Parco
01-08 BENEVENTO – SDMS Festival
02-08 ATRI (Teramo) – Piazza
13-08 BRESCIA – Festa Radio Onda d’Urto
04-09 BOLOGNA – Independent Days Festival
16-09 GENOVA – Tora Tora Festival
17-09 MODENA – Festa de L’Unità
18-09 LODI – Avantgarden, Parco Belgiardino
03-10 LESTIZZA (UD) – Polverfest 2004
09-10 CITTADELLA (PD)
15-10 TORINO – Hiroshima Mon Amour (con Giorgio Canali)
28-10 MILANO – Rolling Stone / Rock TV
30-10 BIELLA – Babylonia (con Diva Scarlet)
31-10 FIRENZE – Flog
05-11 LIVORNO – The Cage / Rock TV (con Lombroso)
13-11 MARCON (VE) – Magic Bus / Rock TV (con Mambassa, Chinaski, Jade)
17-11 TREVISO – Bastioni S. Marco
19-11 INVERUNO (MI) – Inverart
20-11 SAN DONA’ DI PIAVE (VE) – Piazza Indipendenza (con Duracel)
27-11 BOLOGNA – Estragon
04-12 ESTE (PD) – Sottosopra (con Giorgio Canali)
Moltheni riprende il cammino introverso di Splendore Terrore e lo fa dopo aver affinato le proprie armi. Lo fa in compagnia di guest illustri come Franco Battiato, Verdena, Marta sui Tubi. Il risultato? Una manciata di canzoni “da camera”, tra folk, pop, musica classica e galleggiamenti psichedelici che ti conquistano lentamente e poi non ti mollano più.
A ottobre, ovunque:
MOLTHENI
TOILETTE MEMORIA
(La Tempesta – Venus)
TOILETTE MEMORIA Preannunciato dalle radio (con un ep realizzato in edizione limitata di circa 60 pezzi destinati solo ai media che contiene tre brani, “L’Età Migliore”, “L’Amore d’Alloro” e la sua versione de “Il Tempo di Morire” di Battisti) esce finalmente a ottobre Toilette Memoria, il nuovo album di Moltheni.
Con evidenti richiami psicologici e di liriche all’album precedente Splendore Terrore, il nuovo lavoro del songwriter bolognese (d’adozione) rivela un sapore folk e un dichiarato amore per una certa forma di cantautorato inusuale; l’atmosfera più nitida e la dolcezza di fondo che non risparmia ipnosi e gemme inaspettate, fanno si che ne scaturisca un disco come non se ne sentivano da molto tempo in Italia.
Oltre agli ospiti illustri come Alberto e Luca Ferrari dei Verdena (in “Cavalli sciolti del nord”), e Carmelo Pipitone dei Marta sui tubi (steel guitar in “Deserto biondo”), Moltheni tenta, rielabora e, con successo, avanza, e ha il coraggio di colui che conosce bene la propria strada e sa che il suo destino artistico non ha riferimenti nella quantità ma nella qualità, più che mai.
Ecco un paio di MP3 tratti dal nuovo disco:
Nella mia bocca
L’età migliore
Da segnalare inoltre tra i guest un nome “pesante” come quello di Franco Battiato.
Il celebre artista italiano ha cantato in “Sento che sta per succedermi qualcosa”. “È una canzone che non poteva che essere interpretata da Battiato… ”, ha dichiarato Moltheni, “per il significato e per la profondità delle parole e della cornice sonora”.
Sul proprio disco Moltheni ha dichiarato; “È un leggero ritorno indietro, non fino a “Natura In Replay”, nelle nuove registrazioni c’è molta più qualità; abbiamo registrato in analogico come i precedenti album, ma con una marcia in più. Toilette Memoria è molto suonato e caratterizzato da momenti ipnotici, psichedelici tipici del mio modo di scrivere. A tratti può ricordare Elliott Smith”.
Il disco è stato registrato presso l’Alpha dept. studio di Bologna (lo studio dei Giardini di Mirò) da Giacomo Fiorenza e prodotto da Salvatore Russo per l’etichetta La Tempesta di Tre Allegri Ragazzi Morti e verrà distribuito da Venus.
Toilette Memoria di Moltheni, a ottobre, ovunque, per voi.
BIOGRAFIA
Moltheni è un cantautore tra i più interessanti della nuova generazione.
Dopo un bellissimo album d’esordio (Natura in replay, 1999), nel 2000 partecipa a Sanremo.
L’anno dopo è la volta del secondo album: Fiducia nel nulla migliore.
Nel 2004 esce il suo terzo disco: Splendore Terrore.
Oggi Moltheni torna in scena con il suo quarto album: Toilette Memoria.
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